Il rifugio di Hory e Jack
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Racconti davanti al camino

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Messaggio  Horione Mar Set 28, 2010 11:24 am

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Messaggio  Horione Mar Set 28, 2010 11:28 am

Quella sera davanti al camino con la piccola nipotina Samy sulle ginocchia Horione si abbandonò ai ricordi, voleva raccontarle come aveva conosciuto lo zio Jack e del loro amore

"Ero di ritorno da Firenze dopo alcuni giorni passati a difendere le mura della città, ero infelice e sola, a quel tempo ero legata a Ribes...ma sentivo che il nostro legame si stava piano piano affievolendo, non lo vedevo da più di un mese lui era a Siena e si stava ricongiungendo con la moglie, le notizie che mi arrivavano non erano per nulla confortanti....sentivo che ci stavamo allontanando o più che altro ero io che non sopportavo la situazione così come si presentava e la lunga attesa che mi lasciava molto perplessa sul cosa ci potesse riservare il futuro
Sentivo il bisogno di allontanarmi da tutti per fare ordine nei miei sentimenti ....non so esattamente il motivo ma Livorno mi stava stretta, così d'accordo con Franny avevamo deciso di andarcene per un periodo, al ritorno avrei preso una decisione e chissà magari forse il viaggio mi avrebbe riservato sorprese.
Ricordo che ero in taverna quella sera, chi ci fosse con me non ricordo, so che ad un certo punto entrò Jack, ci salutammo e non so cosa sia successo, ancora non so spiegarlo.
Sapeva che ero in partenza, l'aveva visto nei gruppi di viaggio e con estrema cortesia mi chiese informazioni riguardo la destinazione e il giorno di partenza, mi chiese se lui e la sua amica Elissea potevano aggiungersi in modo tale da non fare il viaggio soli, accennai ad un si con la riserva di fargli sapere i dettagli, si trattenne ancora un pò in taverna silenzioso e allo stesso tempo misterioso, la cosa mi incuriosiva molto.
La sera dopo attraverso la finestra della taverna lo vidi solo, volevo conoscerlo meglio una piccola fiammella si era accesa nel mio cuore sebbene pensassi che fosse interessato a Elissea, presi coraggio e con la scusa di definire i dettagli del viaggio gli chiesi se potevo sedermi al suo tavolo.
L'inizio non fu molto facile, io ero imbarazzata e lui poco loquace, ma la mia voglia di conoscerlo meglio e capire quel velo di tristezza che lo accompagnava non mi scoraggiò, ascoltammo della musica insieme scoprendo che avevamo gli stessi gusti e piano piano tra una risata e l'altra la serata passò.
Quando mi congedai da lui ed uscii dalla taverna camminavo sulle nuvole, anche se ripensando per un momento a Elissea una piccola smorfia mi apparve sul viso.
Finalmente arrivò il giorno della partenza....lo ricordo perfettamente il 13 dicembre, non riuscii a prendere sonno quella notte pensando a Jack, ma era una mia illusione, lui era molto sulle sue, anche se la sera passata in taverna era stata piacevole, dentro di me sentivo crescere un'attrazione verso di lui, Elissea si fermò a Pisa e noi proseguimmo il viaggio Jack doveva raggiungere Guastalla mentre noi eravamo dirette e Mantua dai nonni.
Tra Massa e Modena c'è un nodo dove ci fermammo per la notte, ricordo che Jack mi si avvicinò, mi prese la mano e ci appartammo dal resto del gruppo....dalla sua bisaccia tirò fuori una coperta che stese sull'erba, della carne e del vino, accese il fuoco, io seguivo i suoi movimenti chiedendomi dove saremmo arrivati, ma l'essere li sola con lui già mi riempiva di gioia, ricordo che i nostri sguardi si incrociarono, non serviva nessuna parola tutti e due eravamo consapevoli che qualcosa stava nascendo, ci sfiorammo con piccolo bacio tutti e due impacciati ed emozionati, ci addormentammo abbracciati sotto il cielo stellato.
Il nostro viaggio prosegui, ci scambiavamo sguardi, senza dirci nulla..io ancora non sicura delle sue intenzioni lasciavo che il tempo scorresse e dicendomi "vivo questo momento così com'è senza pensare al futuro", ma poi ricordo una a Guastalla in taverna era molto taciturno, non ne capivo il motivo, di conseguenza lo lasciaì solo con i suoi pensieri semza disturbarlo, ad un certo punto borbottò qualcosa di incomprensibile, lo guardai un pò perplessa, si schiarì la voce e mi fece la sua dichiarazione chiedendomi alla fine di sposarlo.
Rimasi senza parole, del resto erano passati solo pochi giorni e tutto era accaduto così in fretta, ma dal mio cuore sentivo un si che presto usci dalle mie labbra. Non perse tempo e la stessa sera, scrisse una missiva a mio padre chiedendogli il permesso di potermi corteggiare.
Passammo momenti felicissimi imparando a conoscerci sempre di più, tornammo a Livorno verso la fine dell'anno 1457.....con una notizia...il nostro matrimonio fissammo la data per il 14 gennaio....sembrava assurdo era passato solo un mese da quando ci eravamo conosciuti, ma c'era anzi c'è un legame tra noi che cresce ogni giorno, siamo una cosa sola.
Puoi immaginare nipotina le ore che precedettero il matrimonio ero nel pallone più completo...fortunatamente potevo contare su tutte le donne Diluna zia Kris aveva pensato alla cerimonia e al rinfresco, all'ultimo momento mi ricordai che non avevo dato le fedi a Autari è stato lui il nostro testimone insieme a Elissea....scesi la scalinata di casa tremando....mio padre mi attendeva alla carrozza che ci avrebbe condotto alla spiaggia dove era stata allestita la cerimonia.....scorgendo jack che mi aspettava con un sorriso e con gli occhi colmi d'amore....il mio cuore accellerò i battiti, lentamente al braccio di mio padre lo raggiunsi aspettando solo l'attimo in cui il diacono ci unisse in matrimonio.
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Messaggio  jacksinclaire Gio Set 30, 2010 9:50 pm

Ci sono cose che non si riescono a spiegare razionalmente,
quelle cose che succedono e basta,uno cerca di darsi delle risposte
cerca di capire se quello che succede in quel determinato momento della propria
esistenza,sia la fisiologica reazione strettamente collegata alle azioni
commesse in passato.
E' difficile,forse impossibile darsi risposte di questo genere,non resta
che accettare gli eventi e cercare di viverli nella loro pienezza,sia essa
lieta o triste,la si trovi giusta o sbagliata,la realtà va accettata in quanto tale.

Un giorno,anzi una sera,giunto a livorno da pochissimi giorni,mi è capitato
uno di questi eventi,venivo da un periodo in cui non ero tranquillo,non vivevo serenamente
e spesso,anzi quasi sempre mi trovavo in taverna solo,tra i miei pensieri e qualche
occasionale avventore che entrava,mangiava,a volte salutava e poi usciva.
Bene,quella sera,il mio stato d'animo non era diverso da quanto ho descritto.
Ad un certo punto entra una dama,una dama bionda che avevo solo intravisto giorni prima
in taverna,con cui avevo scambiato un paio di battute a proposito di un viaggio.
Ricordo che abbiamo iniziato a scambiare qualche parola,abbiamo quantomeno rotto il
ghiaccio ed abbiamo passato una serata tra qualche parola,a volte silenzi,non so se
dettati dall'iniziale imbarazzo reciproco tipico di quando ci si incontra tra sconosciuti.
La musica,si,la musica ha aiutato molto in questo primo incontro ed anche nei seguenti.
Non sto qui a raccontare il seguito della storia con questa dama in quanto sono già
in molti a conoscerla,quello che però a non tutti ho detto e che io,Cayden Jack Malaspina,
sarò eternamente grato al destino per avermi fatto incontrare quella dama bionda quella sera.
Una serata che mi ha completamente cambiato la vita,sono grato al destino si,ma sono grato
a te,angelo mio,ti sono grato per le giornate che passi con me,ti sono grato per i bei momenti
passati insieme,ti sono grato per l'amore che mi hai regalato e che mi regali ogni giorno,
per il sostegno che mi dai nei miei momenti no,ti sono grato perchè mi ascolti
perchè mi coccoli,perchè quando ti cerco ci sei sempre,ti sono grato per la musica
per le risate,per la voglia di scherzare che non manca mai,per i baci e le carezze
per tutto quello che fai con il tuo cuore grande.
Mi sento il più fortunato degli uomini,il più felice.
Ti amo stellina mia,grazie di esistere.
sempre tuo
Jack.
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Messaggio  Horione Dom Nov 28, 2010 10:57 pm

Momenti tratti dalla dichiarazione di Jack

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Messaggio  Horione Gio Set 27, 2012 11:12 am

Siamo a Terracina l'ennesimo viaggio, ma non sicuramente ultimo, dopo aver fatto riparare la nave a Gaeta l'intenzione era di navigare verso una terra a noi ancora sconosciuta la "Grecia", ma abbiamo rimandato ad una prossima data questa nuova avventura per via delle scorte di cibo che avevamo, la navigazione sarebbe durata molti giorni e nessun porto avremmo avuto la possibilità di toccare per procurarci i generi di prima necessità, così abbiamo invertito la rotta e siamo giunti di nuovo in città.
Sto risistemando le nostre cose, e nel baule che in tanti viaggi mi ha accompagnato, stipato in fondo in un angolino ti ho ritrovato caro e diario, mi siedo sul pavimento di legno e inizio a scorrere le pagine, le prime un pò sgualcite dal tempo e dalle innumerevoli letture....il mio primo viaggio, ancora piccina, con il babbo e nonna Pam....a Livorno città che mi ha da subito attirata....il primo amore, le serate passate a danzare, l'amicizia con Autari che porto nel mio cuore,
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